Quando acquistiamo un pneumatico di solito andiamo a fiducia, non controlliamo se il gommista ci ha montato degli pneumatici datati. Per essere certi della fiducia attribuita al nostro gommista, andiamo a controllare sul pneumatico montato la data di fabbricazione, che si trova per legge sul fianco dello stesso, dopo la marcatura “DOT”.  (L´abbreviazione DOT sta per "United States Department of Transportation" , un pneumatico denominato in tal modo corrisponde alle leggi degli USA e dai Regolamenti ECE/ONU -  92/23/CE e Regolamenti ECE/ONU n.30 (autovettura) n. 54 (veicoli commerciali) e n. 75 (motoveicoli) )

Gli ultimi quattro numeri identificano la data di produzione del pneumatico in relazione alla settimana. Infatti i primi due numeri dei quattro suddetti, identificano la settimana di produzione (con un intervallo che va da “01” a “52”). Gli ultimi due numeri identificano l’anno di produzione (ad esempio, un pneumatico con la seguente informazione "DOT XA BK R295 1913” è stato prodotto nella 19-esima settimana del 2013). (maggio 2013)

Comunque gli pneumatici sono realizzati in modo che le loro caratteristiche restino inalterate per tutto il tempo del loro utilizzo. La bontà di un pneumatico non è determinata solo dalla data di produzione, infatti, può considerarsi buono (quindi che mantiene inalterate le sue caratteristiche) fino a cinque anni dalla data produzione, se però è stato conservato, in magazzino, secondo le modalità che lo proteggono dalle naturali fonti di invecchiamento. Mentre in utilizzo, si consiglia la sostituzione dopo 40-45.000 km, ma se ben conservato (auto d’epoca tenuta in garage) si può raggiungere anche 10 anni, dopo di che se ne consiglia la sostituzione.

A livello normativo non esistono indicazioni specifiche sulla durabilità di un pneumatico, infatti la legge prescrive di sostituire gli pneumatici quando la profondità del battistrada ha raggiunto la misura di 1,6mm per autoveicoli,  1mm per motoveicoli e 0,5mm per ciclomotori.

L’inversione degli pneumatici dall'asse anteriore all'asse posteriore, senza incrociarli, ogni 10.000 - 15.000 chilometri favorisce un consumo regolare del battistrada.

Detto ciò se il nostro gommista ci ha montato degli pneumatici dell’anno scorso, poco male, sono considerati nuovi, ma se risalgono a qualche anno, sono comunque buoni ma il loro valore commerciale è inferiore rispetto agli ultimi fabbricati, pertanto si può pretendere o la sostituzione o uno sconto sul prodotto.

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