Varieta’ di Cannabis

Esiste una controversia filogenetica concernente il considerare tre specie distinte di cannabis (Cannabis sativa, Cannabis indica e Cannabis ruderalis) o una singola specie con più varietà.
Molti studiosi botanici ritengono che si tratti di un'unica specie, avendo tutte le piante di cannabis simili caratteristiche morfologiche, chimiche e di crescita, che variano il proprio fenotipo a seconda delle aree in cui crescono, dell'altitudine, delle caratteristiche del suolo eccetera. Inoltre, tutte le varietà di Cannabis possono essere incrociate tra di loro ottenendo individui fertili e sani.
Comunque, a parte le teorie scientifiche, materialmente, o da profani, possiamo distinguere tre particolari tipi di piante:

Femmina e maschio

  1. Cannabis sativa (sativa = utile; volg. canapa) è di solito alta (1.5 mt. ed oltre) con rami più corti di una indica. Queste piante si sono sviluppate in aree tropicali (Caraibi, isole della Thailandia). Ci sono molte più cime che su una indica, ma meno dense. L'effetto di una sativa è spesso chiamato cerebrale, rispetto ad una indica agisce meno sul corpo e di più sulla mente, dove da un feeling che può andare dal creativo allo psichedelico a seconda della potenza.
    La Cannabis Sativa è anche conosciuta per le sue fibre, che sono usate per produrre indumenti e molti alti prodotti dell’industria tessile. Qualche tempo fa era anche il più grande concorrente nella produzione della carta.
    Come medicinale l’uso della Cannabis Sativa è limitato. La Cannabis Sativa produce da un basso a un medio contenuto in THC. La Cannabis Sativa naturale produce spesso non più dell’1-2 % di THC, ed in ottime condizioni, il livello di produzione di THC può raggiungere un massimo del 5 %, ma non di più. Quindi, la produzione di fiori di una pianta femmina deve essere enorme. Una singola pianta di Cannabis Sativa può produrre 1,5 Kg o più di fiori secchi.
  2. Cannabis indica (indica = indiana; volg. canapa indiana o indica) La Cannabis Indoor Indica è uno dei più potenti ceppi di Cannabis presenti al mondo. A seconda del metodo di coltivazione, i livelli di THC possono raggiungere oltre il 25%. Essa non è  molto alta (circa 1.5 mt max.) ed ha la tipica forma ad albero di Natale. Queste piante si sono sviluppate in località montuose o di alta collina (es: Nepal, nord dell'India). Sono robuste e facili da coltivare. Esse sviluppano grosse cime molto dense, con i calici ammassati l'uno sull'altro. Queste varietà tollerano i piccoli stress senza problemi. L'effetto di una pianta indica è spesso descritto come corporale, cioè uno stato di relax profondo sia per il corpo che per la mente.
    Al contrario della Cannabis Sativa, la Cannabis Indica ha un tronco legnoso e dunque non e’ adatta per l’industria tessile. 
  3. Cannabis ruderalis (ruderalis = ruderale; volg. canapa russa o ruderale o americana) non è destinata alla produzione di marijuana, per il contenuto basso di THC. La ruderalis è una specie di cannabis originatasi in Russia, nelle zone impervie della Siberia. È una pianta piccola, alta circa mezzo metro, legnosa, molto robusta, senza rami laterali e con piccole cime o addirittura senza cime. La ruderalis è usata negli incroci per aumentare la robustezza, oppure per fare in modo che la pianta fiorisca in relazione all'età piuttosto che alle ore di luce che riceve, come ogni altra specie di cannabis.

 

Al contrario di molte altre piante, la cannabis è composta da due generi, maschio e femmina. Le piante femmina producono i famosi fiori pieni di resina. Ed è la resina che contiene i principi attivi (THC, CBD, …).
Il fiore della pianta femmina produce tanta resina allo scopo di intrappolare il polline prodotto dalla pianta maschio quando questa raggiunge la sua maturità, la pianta femmina impollinata riduce la produzione di resina, ed inizia a produrre i semi di cannabis, trasferendo le energie per la produzione di resina alla produzione dei semi stessi. Quando i semi sono maturi e pronti per produrre altre piante, il ciclo di vita della pianta termina. La pianta femmina muore e i semi cadono al suolo, e quando hanno raggiunto la terra, e giunge la pioggia, il ciclo vitale di una nuova pianta comincia.
Il ciclo di vita della pianta di cannabis maschio è diverso da quello di una pianta femmina, dato che non devono aspettare l’impollinazione per adempiere al loro scopo. La pianta maschio cresce, e anche lei inizia la produzione di fiori. Ma, invece di produrre fiori ricchi di resina, inizia a produrre capsule piene di polline. Questa è anche la ragione per la quale la pianta maschio non contiene quasi nessun principio attivo. Quando la pianta raggiunge la maturità, le sacche col polline iniziano ad aprirsi, e sembra quasi che la pianta inizi a vibrare. Le vibrazioni e il vento servono per trasportare il polline, per incontrare una pianta matura femmina.
I coltivatori spesso separano le piante maschio da quelle femmina il prima possibile, prima che il rischio di impollinazione sia troppo grande. Un’impollinazione anticipata della pianta femmina risulterebbe in una perdita massiccia di contenuto di THC nei fiori della pianta di cannabis, e conseguentemente una riduzione al minimo della quantità del raccolto. Dopo aver rilasciato il polline, la pianta maschio muore, ed un nuovo ciclo della vita della pianta inizia.
Tutte le piante con i filamenti bianchi sono piante femmina, mentre tutte quelle che hanno delle protuberanze verdi sono piante maschio, e produrranno polline all’interno delle protuberanze.
I coltivatori per non rischiare la produzione spesso acquistano semi femminilizzati che sono quelli che danno luce solamente a piante femmina, con una probabilità del 99.9 %. I semi femminizzati sono prodotti senza usare le piante di marijuana maschio. A causa delle condizioni estreme utilizzate, la pianta di marijuana femmina può diventare ermafrodita.
Oppure semi auto-fiorenti che è una varietà di cannabis indica incrociata con la cannabis ruderalis. Infatti la Cannabis Ruderalis vive in condizioni climatiche rigide, inizia a fiorire dopo un certo periodo di tempo, al contrario delle varietà che iniziano a fiorire quando cambia il fotoperiodo. Ovviamente è possibile acquistare semi di marijuana auto-fiorenti femminizzati, in modo da avere entrambi i vantaggi. Tale tipologia di marijuana e molto comune perché utilizzata dai principianti in quanto non bisogna cercare ed eliminare le piante maschio e non bisogna cambiare fotoperiodo alla pianta. L’unica cosa da fare è concimare la pianta e proteggerla da parassiti.

 

varieta' di cannabis femminizzata ed autofiorente

Tempi di semina e raccoltoIn genere il tempo migliore per seminare e crescere il germoglio è la fine di Aprile, cosi da avere le piante pronte per essere trapiantate all’aperto verso Maggio, quindi da avere un raccolto dopo tre-quattro mesi.Create in laboratorioI produttori di semi di cannabis, per ottenere una pianta che dia maggiore produzione con elevato THC, incrociano  i tre tipi di piante di cannabis, ma maggiormente l’unione con la Cannabis sativa e la Cannabis indica, si creano altre varietà di piante di marijuana, oltre 40 : esempi classici sono la Skunk o la White Widow. Esistono anche delle razze incrociate come Northern light, X Haze, Haze19, X Skunk e molte altre dai nomi più disparati, nate dalle sperimentazioni delle banche dei semi.

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Dalla cannabis si producono la marijuana e l'hashish. La marijuana, chiamata in gergo erba, maria, fumo, canna, spinello, brace, paglia  è una mistura grigioverde di foglie, gambi, semi e fiori secchi triturati della pianta. L'hashish è un derivato della resina della cannabis, estratta dal polline dei suoi fiori, con l'utilizzazione di altre sostanze (come i grassi animali) che fanno da collante.
Tra i cannabinoidi rientrano dunque la marijuana, l'hashish e l' olio di hashish, il cui principale componente attivo è rappresentato dal T.H.C. (tetra-idro-cannabinolo). Sono considerati droghe della tabella 1, della legge degli stupefacenti.
La maggior parte dei consumatori di marijuana fuma questa droga attraverso sigarette preparate manualmente chiamate spinelli (o "joint") ed in numerosi altri modi; alcuni utilizzano pipe o pipe d'acqua, chiamate "bong". Si sta diffondendo anche l'uso di sigari di marijuana, chiamati "blunt". Per realizzare i blunt, gli utilizzatori tagliano i sigari e sostituiscono il tabacco con la marijuana, spesso combinata con un'altra droga, come crack o cocaina. La marijuana può anche essere usata nel tè e talvolta miscelata col cibo.

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