Vittorio Emanuele III  - IL “RE NUMISMATICO”

Figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia, nasce a Napoli l'11 novembre del 1869 e diventa re d'Italia nel 1900 fino al 1946. Il suo lungo regno vide due guerre mondiali, il ventennio fascista ed il raggiungimento delle maggiori conquiste coloniali.

Fra i vari soprannomi affibbiati Vittorio Emanuele III viene ricordato anche come il Re numismatico. Infatti, fu un grande collezionista di monete ed appassionato studioso di numismatica, pubblicò il Corpus Nummorum Italicorum, monumentale opera (rimasta incompiuta) in 20 volumi, (1909 – 1943) ancora oggi fondamentale per lo studio di molte coniazioni di zecche Italiane.

Durante il suo regno volle una monetazione ricca e varia, con numerose monete prova e emissioni per collezionisti numismatici.

E’ possibile distinguere la monetazione battuta a nome di Vittorio Emanuele III in tre periodi fortemente connotati dal punto di vista storico:

  • Il primo periodo di coniazione - dominato dall’aquila savoiarda - guarda alla tradizione e al passato;
  • secondo periodo la figura femminile dell’Italia fa da protagonista, per la prima volta personificata e declinata in ruoli e atteggiamenti che riflettono le linee portanti della politica del sovrano;
  • terzo periodo, riferito all’era fascista ed ai suoi simboli, riflette la visione imperiale vantata da Vittorio Emanuele III e dal Duce.

Con il file pdf scaricabile è possibile visionare la maggior parte delle monete coniate sotto il regno di Vittorio Emanuele III

La lira di Vittorio Emanuele III 

All’inizio del Novecento il Regno d’Italia faceva ancora parte dell’Unione Monetaria Latina, cioè il valore delle monete era dato dalla quantità di metallo prezioso in esse contenute. Vittorio Emanuele III inizia la sua monarchia facendo coniare la serie di monete denominata “AQUILA SABAUDA” dal 1901 al 1907. La monetizzazione che era personalizzata dal proprio volto giovanile su una faccia e al rovescio una maestosa aquila coronata con, sul petto, lo stemma dei Savoia, si componeva di due preziosi tagli da 20 e 100 lire in oro e tagli da 2 e 5 in argento.

1 Lira - dal 1901 al 1907
 AQUILA SABAUDA
 Metallo: argento 835; diametro 23mm; peso 5 grammi;
2 Lire - dal 1901 al 1907
 AQUILA SABAUDA
 Metallo: argento 835; diametro 27,2mm; peso 10 grammi;
5 Lire - 1901
 AQUILA SABAUDA
 Metallo: argento 900; diametro 37mm; peso 25 grammi;
(prima moneta coniata)
20 Lire - dal 1902 al 1905
 AQUILA SABAUDA
 Metallo: oro 900; diametro 21mm; peso 6,45 grammi; contorno: rigato
100 Lire - dal 1903 al 1905
 AQUILA SABAUDA
 Metallo: oro 900; diametro 35 mm; peso 32,25 grammi; contorno: rigato
 

Una seconda serie coniata dal 1902 era stata denominata “VALORE”, costituenti le monete di minor valore da 1, 2 e 25 centesimi, conservano invece, lo stile ottocentesco di quello dei suoi predecessori. Del tutto innovativa appariva, invece, la moneta da 25 centesimi in nichel, coniata soltanto fino al 1903.

1 centesimo - dal 1902 al 1908
VALORE
Metallo: rame; diametro: 15,1mm; peso: 1 gr.; contorno: liscio
2 Centesimi - dal 1903 al 1908
VALORE
Metallo: rame; diametro 20mm; peso 2 grammi; contorno: liscio
25 Centesimi - dal 1902 al 1903
VALORE
Metallo: nichelio; diametro 21,6 mm; peso 4,05 gr.; contorno: rigato

Il 1906 in occasione dell’esposizione internazionale di Milano, e dell'inaugurazione della ferrovia del Sempione,  fece coniare i 20 centesimi con l’immagine di minerva, la dea di tutte le arti.

20 Centesimi - 1906
ESPOSIZIONE DI MILANO
Metallo: rame; diametro 28,7mm; peso 10,8 grammi; contorno liscio
 

Dal 1908 al 1918, fece rinnovare alcune tipologie di monete di normale circolazione come i centesimi in rame (nei tagli da 1, 2 e 5, mentre i 10 rimasero allo stato di prova) tipo Italia su prora, i 20 centesimi in nichel (con il profilo dell’Italia e la Libertà librata in volo sullo stemma sabaudo)

1 Centesimo – dal 1908 al 1918
ITALIA SU PRORA
Metallo: rame; diametro 15mm; peso 1 gr.; contorno: liscio
 
2 Centesimi - dal 1908 al 1917
ITALIA SU PRORA
Metallo: rame; diametro 20mm; peso 2 gr.; contorno: liscio
 
5 Centesimi - dal 1908 al 1918
ITALIA SU PRORA
Metallo: rame; diametro 25mm; peso 5 gr.; contorno: liscio
 
20 Centesimi  - dal 1908 al 1935
LIBERTA’ LIBRATA
Metallo: nichelio; diametro: 21,5 mm; peso 4 gr.; contorno: rigato
 

Nello stesso periodo venivano coniate inoltre, le monete in argento del valore di 1 lira e 2 lire raffiguranti su una faccia una quadriga al galoppo che porta in trionfo l’Italia. Quest’ultima tipologia viene riproposta e modificata alla vigilia della Grande Guerra, con aggiornamento del ritratto del Re e con la modellazione di una quadriga più briosa e dinamica, esaltata soprattutto nelle rare e prestigiose 5 lire del 1914.

1 Lira - dal 1908 al 1913
QUADRIGLIA VELOCE
Metallo: argento 835; diametro 23mm; peso 5 grammi;
 
2 Lire - dal 1908 al 1912
QUADRIGLIA VELOCE
Metallo: argento 835; diametro 27,2mm; peso 10 grammi;
 

Vittorio Emanuele III, con l’occupazione della Somalia e successivamente dell’Eritrea riprendeva l'iniziativa coloniale iniziata dal padre Umberto I. Nel 1909 iniziava la coniazione di sue monete per la Somalia, emissioni che terminarono nel 1925.

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Col Regio Decreto del 5 maggio 1910 contemporaneamente all’avvio dei lavori per la costruzione della nuova zecca di Roma, venne approvata la coniazione delle nuove monete d'oro da lire 100, 50, 20 e 10 su modello dello scultore Egidio Boninsegna.  Per la prima volta, dopo lunghi secoli di quasi esclusiva presenza maschile, la moneta italiana celebrava il trionfo della figura femminile. In essa si incarnava l’Italia, che nella figura dell’aratrice, da cui prende il nome la serie, che allegoricamente rappresentava l'Italia agricola.

10 Lire - dal 1910 al 1927
ARATRICE
Metallo: Oro 900; diametro 18,8 mm; peso: 3,22 grammi.
 
20 Lire -  dal 1910 al 1927
ARATRICE
Metallo: oro 900; diametro 21mm; peso 6,45 grammi; contorno: rigato
 
50 Lire - dal 1910 al 1927
ARATRICE
Metallo: oro 900; diametro 28mm; peso 16,12 grammi; contorno rigato
 
100 Lire  - dal 1910 al 1927
ARATRICE
Metallo: oro 900; diametro 35mm; peso 32,25grammi; contorno: rigato
 

 L’inaugurazione della nuova e modernissima sede della Regia Zecca di Roma, nel 1911, fu l’occasione per emettere una solenne serie dedicata al Cinquantenario del Regno, nei tagli da 10 centesimi in rame,  2 e 5 lire in argento e 50 lire in oro.

10 Centesimi - 1911
CINQUANTENARIO
Metallo: rame; diametro 30mm; peso 10 grammi; contorno: liscio
 
2 Lire - 1911
CINQUANTENARIO
Metallo: argento 835; diametro 27mm; peso 10 grammi;
 
5 Lire - 1911
CINQUANTENARIO
Metallo: argento 900; diametro 37,5mm; peso 25 grammi;
 
50 Lire  - 1911
CINQUANTENARIO
Metallo: oro 900; diametro 28mm; peso 16,12 grammi; contorno: rigato
 

La colonizzazione continuava, con lo sbarco in Libia del 29 settembre 1911, seguito con l’annessione all’Italia il 5 novembre e l'occupazione delle isole egee del Dodecaneso del maggio 1912; il 18 ottobre 1912 a seguito della pace di Losanna, la Turchia riconosceva all'Italia il possesso della Tripolitania e della Cirenaica. Tali successi coloniali, nonché l’impegno in campo politico, diplomatico e militare e le aspettative dei successivi anni della prima guerra mondiale, trovavano riflesso nella modifica della monetizzazione della quadriglia che da "veloce"  si trasformava in "briosa", facendo assumere ai cavalli un moto più dinamico. 

 1 Lira - dal 1915 al 1917
QUADRIGLIA BRIOSA
Metallo: argento 835; diametro 23,2mm; peso 5 grammi;
 
2 Lire - dal 1914 al 1917
QUADRIGLIA BRIOSA
Metallo: argento 835; diametro 27mm; peso 10 grammi;
 
5 Lire  - 1914
QUADRIGLIA BRIOSA
Metallo: argento 900; diametro 37mm; peso 25 grammi
 

 

Nel 1918 iniziò la coniazione di talleri italiani per l'Eritrea, ma il basso gradimento di queste monete comprese le altre divise, la rupia italiana, il tallero eritreo, da parte della popolazione locale porta all'accordo italo-austriaco del 9 luglio 1935 per una loro sostituzione con Talleri di Convenzione; la coniazione dei talleri di Maria Teresa proseguirà fino al 1950.

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Nella prima guerra mondiale, l'Italia mantenne inizialmente una posizione neutrale. A causa dell'irredentismo del Trentino e della Venezia Giulia, però poi, abbandonata la triplice alleanza con Austria e Germania, combatté al fianco degli alleati, Francia e Gran Bretagna. Il decimo anniversario della battaglia del Piave del giugno 1918, che apriva la strada alla vittoria di Vittorio Veneto ed alla fine della Prima Guerra Mondiale, con la ricongiunzione con l'Italia di Trentino, l'Alto Adige, Trieste ed Istria, venne celebrata nel 1928 con la serie "Elmetto".

La fine del conflitto segnava una nuova stagione per le monete italiane: dal 1918 al 1920 venero battuti i 20 centesimi esagono (molti dei quali, riutilizzando i tondelli delle analoghe monete umbertine, di cui spesso conservavano tracce), ma anche i 10 centesimi Ape e i 5 centesimi Spiga, che resistettero fino al 1937, ad Impero d’Africa Orientale già fondato. Una sorte simile toccò anche ai 50 centesimi Leoni che, tuttavia, dal 1926 al 1935 vennero coniati solo per i collezionisti, su precisa volontà di Vittorio Emanuele III, per non interrompere la sequenza della serie monetale.

20 Centesimi - dal 1918 al 1920
ESAGONO
Metallo: nichelio; diametro 21,3mm; peso 4 grammi; contorno: liscio o rigato
 
10 centesimi - dal 1919 al 1937
APE
Metallo: rame; diametro: 22,5 mm; peso: 54 gr.
 
5 Centesimi - non emessa in circolazione
SPIGA 1° tipo
Metallo: ferro 750%, nichelio 250%; diametro 17mm; peso 2 grammi; contorno: rigato
 
5 Centesimi  - dal 1919 al 1937
SPIGA 2° tipo
Metallo: rame; diametro 19,5mm; peso 3,25 grammi; contorno: liscio
 
50 Centesimi - dal 1919 al 1935
LEONI
Metallo: nichelio: diametro 23,9mm; peso da 5,85 a 6,10 grammi; contorno: liscio o rigato
 

 

Nel contesto della crisi economica e politica che fece seguito alla guerra, il paese conobbe una serie di agitazioni sociali che il governo non fu in grado di controllare. Il 23 marzo 1919 Benito Mussolini fondò a Milano i Fasci di Combattimento, trasformati nel Partito Nazionale Fascista nel novembre 1921.  Il 1922 e il 1923, anni cruciali che coincisero con l’inizio del ventennio mussoliniano, segnando infine il debutto del buono da 1 lira coniati in nichel e poco dopo con l’emissione del buono da 2 lire. In questa monetizzazione, per la prima volta, compariva il fascio littorio in abbinamento al ritratto di Vittorio Emanuele III.

 
BUONO DA LIRE 1 - dal 1922 al 1935
 
Metallo: nichelio; diametro 26,6mm; peso 8 grammi; contorno: rigato
 
 
BUONO DA LIRE 2 -  dal 1923 al 1935
Fascio
 
Metallo: nichelio; diametro 29mm; peso 10 grammi; contorno: liscio
 

Dopo marcia su Roma del 28 ottobre 1922, il re chiese a Mussolini di formare un nuovo governo. Intanto la marcia su Roma venne ricordata nel 1923 con la coniazione in oro della serie "Fascio". La 20 e la 100 lire sono monete commemorative della marcia su Roma coniata in occasione del primo anniversario.

 
20 Lire  - 1923
FASCIO
Metallo: oro 900; diametro 21mm; peso 6,45 grammi; contorno: rigato
 
 
100 Lire - 1923
FASCIO
Metallo: oro 900; diametro 35mm; peso 32,25 grammi; contorno: rigato
 

Nell'aprile del 1924 vengono indette nuove elezioni, svoltesi in presenza di gravi irregolarità. Il deputato socialista Giacomo Matteotti, che denunciò in Parlamento queste irregolarità, venne ucciso il 10 giugno 1924. Il 3 gennaio 1925 Mussolini rivendicava la responsabilità dell'accaduto, dando inizio alla dittatura fascista. Come anno d'inizio dell'Era Fascista veniva considerato il 1922, per cui le monete coniate dopo l'instaurazione della dittatura riportarono i millesimi nel doppio formato dell'anno dopo Cristo (con numerazione araba) e dell'Era Fascista (con numerazione romana). Nel 1929 i Patti Lateranensi posero fine al conflitto tra Stato e Chiesa, nato a seguito dell'unificazione d'Italia del 1870.

Il 1928, come già accennato in precedenza, venne coniata la serie "Elmetto" che celebra la vittoria della Prima Guerra Mondiale.

 
20 Lire  - 1928
ELMETTO Decennale della vittoria
Metallo: argento 600; diametro 35,5mm; peso 20 grammi; contorno: rigato
 

Nel 1925 ricorreva il 25° anniversario della salita al trono del re. Per festeggiare i 25 anni dall’inizio del regno, la zecca di Roma coniò una moneta commemorativa da 100 lire, prodotta con l’oro offerto dalla popolazione durante la prima guerra mondiale, la cui emissione era stata decisa con il regio decreto 1829 dell’11 ottobre 1925.

100 Lire  - 1925
VETTA D'ITALIA
Metallo: oro 900; diametro 35mm; peso 32,25 grammi; contorno: rigato
 

Dal 1926 al 1935 il Regno d’Italia emise due monete in argento da 5 e da 10 lire denominate Aquilotto o Aquilino e Biga, in sostituzione dei biglietti di stato da 5 e 10 lire. Come previsto dal R.D. n°1506 del 7 settembre 1926; la fabbricazione ed emissione delle stesse fu autorizzata dal R.D. n° 1651 del 30 settembre dello stesso corrente anno. Le prime monete da 5 lire vennero emesse il 12 ottobre 1926, e quelle da 10 Lire il 6 novembre del medesimo anno.

 
5 Lire dal 1926 al 1935
AQUILINO o AQUILOTTO
 
Metallo: argento 835; diametro 23,1mm; peso 5 grammi
 
 
10 Lire dal 1926 al 1934
BIGA
Metallo: argento 835; diametro 27mm; peso 10 grammi;
 

Col Regio Decreto n. 1148 del 23 giugno 1927 si autorizzava la coniazione e l'emissione di monete d'argento da lire 20 per un valore nominale di 700 milioni. Lo stesso Decreto riordinava la circolazione metallica ed indicava il termine del corso legale delle vecchie monete d'argento entro il 30 settembre 1927, stabilendo inoltre di usare queste ultime per coniare le nuove da lire 20 e proibendo a chiunque di incettare e detenere le monete d'argento messe fuori corso.

Originariamente pensata per celebrare il 7° anniversario della marcia su Roma.

 
20 Lire dal 1927 al 1934
LITTORE
Metallo: argento 800; diametro 35,4-35,5mm; peso da 14,85 a 15 grammi; contorno: rigato
 

 In occasione della fiera esposizione di Milano del 1928 vennero coniate una serie di monete “Buono da 2 lire”, in oro, argento e bronzo, con valore legale fino al 19 giugno.

 
BUONO da 2 Lire 1928
Metallo:  bronzo; diametro 29mm; peso 12 grammi; contorno: rigato
Coniati esemplari in oro e argento
 

Nel 1931 la Regia zecca di Roma emette due monete in oro, da lire 100 “Italia su Prora” e lire 50 “Littore” in oro. Secondo la documentazione ufficiale vennero coniate su richiesta della Banca Francese ed Italiana per l’America del Sud, rappresentata dalla Banca Commerciale Italiana. In seguito analoga richiesta venne presentata dal Banco di Roma. 

 
100 Lire dal 1931 al 1933
ITALIA SU PRORA
Metallo: oro 900; diametro 23,5mm; peso 8,8grammi; contorno: rigato
 
 
50 Lire dal 1931 al 1933
LITTORE
Metallo: oro 900; diametro 20,6mm; peso 4,4grammi; contorno: rigato
 

Coniate dalla Zecca di Roma nel 1936, per la commemorazione del 40° anniversario del regno di Vittorio Emanuele III.

 
100 Lire 1936
LITTORE 1° tipo
Metallo: oro 900; diametro 23,5mm; peso 8,8 grammi; contorno rigato
 
 
100 Lire 1937
LITTORE 2° tipo
Metallo: oro 900; diametro 20,7mm; peso 5,19grammi; contorno: rigato
 

La famiglia, questa bella moneta, subito tesaurizzata dalla popolazione, fu coniata più per motivi propagandistici che per reali esigenze di circolazione. Emessa dal 1936 al 1941, era in argento 835 denominata “la famiglia o la fecondità” e rappresentava l’allegoria della fecondità, la madre nell’atto di allattare i suoi pargoli. Rispettivamente sulla destra e sulla sinistra, il simbolo di Casa Savoia e il fascio con la scure. Al retro, il profilo austero di Vittorio Emanuele III. 

5 Lire DAL 1936 AL 1941
LA FAMIGLIA
Metallo: argento; diametro: 23,1 mm; peso: 54 gr.
 

Il 3 ottobre 1935 le truppe italiane in Eritrea e Somalia invadono l'Etiopia, guerra conclusa il 9 maggio 1936 con la proclamazione dell'Impero dell'Africa Orientale Italiana: la creazione delle colonie italiane in Africa dà inizio alla coniazione della serie "Impero".

 
5 Centesimi  - dal 1936 al 1939
IMPERO 1° tipo
Metallo: rame; diametro 19,5mm; peso 3,25 grammi; contorno: liscio
                 
 
10 Centesimi dal 1936 al 1939
IMPERO 1° tipo
Metallo: rame; diametro 22,5mm; peso 5,4 grammi; contorno: liscio
 
 
20 Centesimi dal 1936 al 1943
IMPERO
Metallo: nichelio; diametro 21,8mm; peso 4 grammi; contorno: rigato
 
 
50 Centesimi dal 1936 al 1943
IMPERO
Metallo: nichelio; diametro 24,1mm; peso 6 grammi; contorno: rigato
 
 
1 Lira dal 1936 al 1943
IMPERO
Metallo: nichelio; diametro 26,5mm; peso 8 grammi; contorno: rigato
 
2 Lire dal 1936 al 1943
IMPERO
Metallo: Nichelio; diametro 29,1mm; peso 10 grammi; contorno: rigato
 
10 Lire dal 1936 al 1941
IMPERO
Metallo: argento 835; diametro 27mm; peso 10 grammi
 
20 Lire dal 1936 al 1941
IMPERO
Metallo: argento 800; diametro 35,5mm; peso 20 grammi; contorno: rigato
 
 
50 Lire 1936
IMPERO
Metallo: oro 900; diametro 20,5mm; peso 4,4grammi; contorno: rigato
 
 
5 Centesimi  -  dal 1939 al 1943
IMPERO 2° tipo
Metallo: Bronzital; diametro 19,5mm; peso 2,95 grammi; contorno: liscio
 
 
10 Centesimi  -  dal 1939 al 1943
IMPERO 2° tipo
Metallo: bronzital; diametro 22,5mm; peso 4,9 grammi; contorno: liscio
 

Il 7 aprile 1939 il Regno d'Italia sotto il regime fascista occupa l'Albania, fino al 1943, la corona del regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III. In questo periodo vennero coniate nuove monete per questo nuovo regno.

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A seguito dell'asse Roma-Berlino dell'ottobre 1936 ed il Patto d'Acciaio del 22 maggio 1939, il 10 giugno 1940 l'Italia l'entra in guerra a fianco della Germania nella Seconda Guerra Mondiale.

L'offensiva inglese del dicembre 1940 comporta la progressiva perdita dei territori italiani in Libia, fino alla sconfitta di El Alamèin del 3-4 novembre 1942. Anche i territori in Somalia, Eritrea ed Etiopia vengono persi, con l'ultima resistenza sull'Amba-Alagi del 17 maggio 1941.

Le sconfitte in Grecia ed Africa e l'imminente invasione da parte degli alleati portano il Gran Consiglio Fascista a votare contro la politica di Mussolini, che viene destituito ed arrestato il 25 luglio 1943.

Il 1 settembre i tedeschi liberano Mussolini, che costituisce il 25 settembre 1943 la Repubblica Sociale di Salò.

Pietro Badoglio, nominato nuovo primo ministro, il 3 settembre firma un armistizio con gli alleati, reso noto l'8 settembre.

Per non cadere in mano ai tedeschi, il 9 settembre il Re abbandona Roma verso Brindisi, da dove dichiara guerra alla Germania il 13 ottobre. Questa situazione di guerra civile termina il 25 aprile 1945 con la fine della guerra.

Il Re abdica in favore del figlio Umberto II il 9 maggio 1946 ed il 2 giugno 1946 il referendum istituzionale pone fine al regno dei Savoia a favore della Repubblica.

Vittorio Emanuele III muore ad Alessandria d'Egitto il 28 dicembre 1947.

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