NASCITA DELLA LIRA

La Lira deriva dal latino libra ("bilancia"), e venne utilizzata per la prima volta, come valore di riferimento nell’Antica Roma, intorno al 211 a.C., durante la Seconda guerra punica, quando prendendo come riferimento un peso “la libbra” equivalente a 325 grammi, venne coniata, come unità monetaria, una piccola moneta d’argento che prese il nome di Denario (o più comunemente Denaro). Il suo valore iniziale era di 10 assi (*) ed un peso di 4,5 grammi, pari a 1/72 di una libbra romana, ed aveva come frazioni il quinario (1/2 denario) ed il sesterzio (1/4 di denario). 

Il calcolo di riferimento era dato dal peso di una libbra romana corrispondente a 327,168 grammi, dai quali si dovevano ricavare 72 Denario del peso di 4,55 grammi.

 (*) L’asse faceva parte della monetazione romana basata sul bronzo, esistente prima del Denario,  era una grande moneta fusa di bronzo del peso di una libra (circa 327 g). Oltre all'asse c’erano le altre frazioni di monete: bes (2/3), semisse (1/2), quincuncia (5/12), triente (1/3), quadrante (1/4), sestante 1/6), oncia (1/12) e semioncia (1/24) ed i multipli: dupondio (2), tresse o tripondio (3), quadrusse (4), quinquesse (5) e decusse (10).

Verso la fine della repubblica ci fu un'evoluzione del denario con l'introduzione del serrato (da serrare, che significa segare), che presentava i bordi seghettati, sia per impedire la tosatura, cioè l'asportazione di metallo dai bordi della moneta, sia per mostrare che la moneta stessa non fosse prodotta con un'anima di metallo meno prezioso dell'argento.

 

       

 

Un Denario, valore indicato sul fronte da "X".

Un serrato

  

 

Il quinario (latino quinarius) era una moneta d'argento di valore pari a ½ denario, quindi 5 assi, identificato dalla marca "V". Nel 101 a.C. la moneta fu reintrodotta in sostituzione del vittoriato e, a seguito della rivalutazione del denario a 16 assi avvenuta nel 118 a.C., assunse il valore di 8 assi .

 

 

Il sesterzio era una moneta d'argento di valore pari a 1/4 di denario o 2 assi e mezzo. Il nome deriva da semis-tertius, che si riferisce alla "metà del terzo asse"; la marca utilizzata era "IIS", successivamente diventata "HS". A seguito della rivalutazione del denario a sedici assi, il sesterzio prende il valore di 4 assi. Dopo la riforma di Augusto, anche il sesterzio come il dupondio, viene prodotto in oricalco.


Il denario resterà alla base della monetazione romana fino alla metà del III secolo d. C., quando fu sostituito come moneta d'argento dall'antoniniano. Anche quando il denario non fu più in circolazione, rimase ancora in uso come unità di conto.

La lira carolingia

Carlo Magno Re dei Franchi (742-814), fondatore e Imperatore del Sacro Romano Impero, nel tentativo di introdurre una moneta unica europea, non abolì del tutto l’antico sistema monetario romano, ne introdusse uno nuovo ma sempre basato sulla libbra, “il denaro d’argento”.  con la riforma monetaria si stabiliva che da una libbra d’argento (equivalente al peso di 434,16 grammi) fossero ricavati 240 Denari di ottima lega del peso di 1,3 grammi e 20 Soldi, corrispondenti al valore di 12 Denari equivalenti ad 1/20 di lira.

                                           

Un Denaro carolingio


Le prime vere Lire però fecero la loro apparizione nella seconda metà del millecinquecento dopo tre secoli nei quali la moneta più usata e gradita era il Grosso. I primi Grossi furono battuti a Venezia sotto il Dogato di Enrico Dandolo (1192-1205), erano coniati in buon titolo d’argento (965 millesimi) e pesavano grammi 2,18 cioè 10 Denari.

Grosso Veneziano “Matapan o da 26 denari”

Grosso da 4 denari genova del 1272

 

Nel 1472 Venezia con il doge Nicolò Tron conia la prima lira d'argento da 20 Soldi (6,52 g con titolo di 948/1000), la lira Tron, seguita da quella del doge Pietro Mocenigo. 

 

 

Lira Tron (o Trono), coniata a partire dal 1472, sotto il doge Nicolò Tron, per il valore iniziale di 20 soldi


A Milano nel 1474, era allora duca Galeazzo Maria Sforza, fu deciso di battere una Lira in buon argento chiamata poi Testone, ma anche la Lira moceniga a Venezia, la Lira genovese, la fiorentina, la savoiarda, la toscana, la mantovana, la bolognese, ecc.

 

Testone: moneta argentea coniata per la prima volta nel 1474 sotto il governo di Galeazzo Maria Sforza. Prendeva il proprio nome dall'effigie del duca che era raffigurato sul diritto di profilo. (28mm, 9.67 g)

 

Lira Mocenigo (o più semplicemente Mocenigo) è la lira veneziana emessa per la prima volta sotto il dogato di Pietro Mocenigo tra il 1474 ed il 1476. Nel XVI secolo coniata anche a Mantova e Modena, col rispettivo nome di Mocenigo mantovano e Mocenigo modenese


Testoni furono battuti anche in Piemonte da Carlo I di Savoia e a Genova sotto la dominazione milanese; in seguito questo tipo di moneta si diffuse su tutto il territorio italiano ed anche oltralpe. Queste Lire non erano tutte uguali per contenuto di metallo fino poiché ogni città faceva riferimento a libbre diverse e di conseguenza aveva un’unità di base differente.

Monete analoghe furono coniate anche nella Repubblica di Genova, la cosiddetta lira genovese.

 

Alla fine del XV secolo la lira genovese era una moneta d'argento dal peso di circa 13 g. Intorno al 1670 pesava 5,20 g e a metà del Settecento 4,57 grammi.

 

LA LIRA SOTTO I SAVOIA

Vittorio Emanuele I, nasce a Torino il 24 luglio 1759, secondo figlio di re Vittorio Amedeo III e di Maria Antonietta di Borbone-Spagna. Il 21 aprile 1789 sposa Maria Teresa d'Asburgo-Este, figlia di Ferdinando d'Asburgo-Este, duca di Bresgovia e di Maria Beatrice d'Este, dalla quale ha sette figlie.

Nel 1802, rifugiato in Sardegna, sale al trono succedendo al fratello Carlo Emanuele IV rifiutando di cedere i diritti sul Piemonte a Napoleone.

Nel maggio 1814 rientra in Piemonte dopo la caduta di Napoleone. Con il congresso di Vienna e la restaurazione rientra in possesso dei suoi territori, con l'aggiunta di quelli dell'ex Repubblica di Genova. Il 13 marzo 1821 abdica in favore di suo fratello Carlo Felice, affidando temporaneamente la reggenza a Carlo Alberto. Muore il 10 gennaio 1824 nel castello di Moncalieri e viene sepolto nella basilica di Superga.

Sebbene perfetto esemplare dell'Ancien Regime, nella monetazione si dimostra innovatore. Infatti, il 6 agosto 1816 con Regia Patente introduce nel regno la monetazione decimale. Durante il suo regno emette le monete non decimali Doppia da 24 Lire in oro;  ½ Scudo  in argento; i soldi in lega; Reale da 5 Soldi in lega; Cagliaresi 3 1 in rame. Le monete decimali Lire 80 e lire 20 in oro; Lire 5 in argento.

LA LIRA DI VITTORIO EMANUELE I DAL 1802 AL 1821

1 reale o 5 soldi
pari ad 1/4 di lira
Materiale: Ag 500
Diametro: 23 mm
Peso: 2,8 g
 
1 scudo - 5 Lire
Materiale: Ag 900
Diametro: 37 mm
Peso: 25 g
 
 
MARENGO - 20 Lire
Materiale: Au 900
Diametro: 21 mm
Peso: 6,45 g
 
 
1 Doppia del valore di 24 lire o 4 ducati d'Argento
Materiale: Au 906
Diametro: 25 mm
Peso: 9,12 g
 
80 Lire
Materiale: Au 900
Diametro: 34 mm
Peso: 25,8 g
 


Il re Carlo Felice
nacque il 6 Aprile 1765 a Torino e ivi morì nel 1831. Successore di Vittorio Emanuele I, venne incoronato re di Sardegna il 1821 dove regnò fino alla morte

Nel corso del suo governo si diffuse la circolazione della Lira mediante monete con taglio da 1 centesimo alle 80 lire, nei seguenti esemplari:

LA LIRA DI CARLO FELICE DAL 1821 AL 1831

1 centesimo
1826
Materiale: rame
Diametro: 19 millimetri
Peso: 2 grammi
 
3 Centesimi 1826
Materiale: rame
Diametro: 23 millimetri
Peso: 6 grammi
 
 
5 Centesimi 1826
Materiale: rame
Diametro: 28 millimetri
Peso: 10 grammi
 
 
25 Centesimi 1829-1830
Materiale: argento 900
Diametro: 15 millimetri
Peso: 1,3 grammi
 
 
50 Centesimi 1823-1829
Materiale: argento 900
Diametro: 18 millimetri
Peso: 2,5 grammi
 
 
1 Lira
1823-1828
Materiale: argento 900
Diametro: 23 millimetri
Peso: 5 grammi
 
 
2 Lire 1823-1830
Materiale: argento 900
Diametro: 27 millimetri
Peso: 10 grammi
 
 
5 Lire 1821-1827
Materiale: argento 900
Diametro: 37 millimetri
Peso: 25 grammi
 
 
20 Lire 1821-1828
Materiale: oro 900
Diametro: 21 millimetri
Peso: 6,5 grammi
 
 
40 Lire 1822-1831
Materiale: oro 900
Diametro: 26 millimetri
Peso: 12 grammi
 
 
80 Lire 1824-1829
Materiale: oro 900
Diametro: 33 millimetri
Peso: 25 grammi
 
 

 

Non avendo figli re Carlo Felice nomina suo successore il nipote Carlo Alberto di Savoia, che nacque a Torino il 2 Ottobre 1798,  figlio di Carlo Emanuele e Maria Cristina Albertina di Sassonia. Morì ad Oporto il 1849.

Nel corso del suo governo dal 1831 al 1849, si diffuse la circolazione della Lira mediante monete con taglio da 1 centesimo alle 100 lire, nei seguenti esemplari:

 

LA LIRA DI CARLO ALBERTO DAL 1831 AL 1849

1 Centesimo 1842
Materiale: rame
Diametro: 15 millimetri
Peso: 1 grammo
 
3 Centesimi 1842
Materiale: rame
Diametro: 24 millimetri
Peso: 5 grammi
 
 
5 Centesimi 1842
materiale : Rame
diametro: mm. 24
peso: gr. 5
 
25 Centesimi 1832-1837
Materiale: Ag 900
Diametro: 15 mm
Peso: 1,25 g
 
50 Centesimi 1832-1844
Materiale: argento 900
Diametro: 15 millimetri
Peso: 2,5 grammi
 
 
1 Lira 1831-1837
Materiale: Ag 900
Diametro: 23 mm
Peso: 5 g
 
2 Lire 1832-1839
Materiale: Ag 900
Diametro: 27 mm
Peso: 10 g
 
5 Lire o scudo
1831-1835
Materiale: Ag 900
Diametro: 37 mm
Peso: 25 g
 
10 Lire 1833-1847
Materiale: Au 900
Diametro: 18 mm
Peso: 3,225 g
 
20 Lire 1831-1835
Materiale: oro 900
Diametro: 34 millimetri
Peso: 32 grammi
 
 
50 Lire 1833-1836
Materiale: oro 900
Diametro: 27 millimetri
Peso: 16 grammi
 
 
100 Lire 1832-1840
Materiale: oro 900
Diametro: 34 millimetri
Peso: 32 grammi
 
 
 

 

Vittorio Emmanuele II nacque a Torino il 14 marzo1820 e morì a Roma il 9 gennaio del 1878. La sua famiglia era composta dalla consorte Maria Adelaide d’Asburgo Lorena, dal padre Carlo Alberto di Savoia-Carignano, re di Sardegna e dalla madre Maria Teresa d’Asburgo-Toscana. Ebbe 9 figli, Maria Clotilde. Umberto I, Amedeo, Oddone Eugenio Maria, Maria Pia, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele, Vittoria, Emanuele Alberto. Fu l’ultimo re di Sardegna dal 1848 al 1861 e re eletto dal 1859 al 1861, fu incoronato primo re d’Italia nel 1861 fino alla sua morte nel 1878.

Sotto il Regno di Vittorio Emanuele II sono state emesse dieci diverse Lire in quattro diverse Zecche: Firenze, Torino, Milano e Napoli con quattro diversi millesimi e con due diversi rovesci: lo stemma oppure il valore. Si ebbero inoltre importanti innovazioni in tema di numismatica, fu utilizzato il sistema decimale, tipico piemontese, nella monetazione dalla Toscana. Infatti viene ricordato per una intensa produzione numismatica con monete che vanno da 1 centesimo alle 100 lire, la numismatica ha riconosciuto diversi importanti interventi del Re, ricordando in particolare la chiusura delle zecche di Bologna, Firenze, Torino e Genova.

La lira è diventata la valuta italiana dal conseguimento dell’unità nazionale nel 1861, ma solo con la “Legge fondamentale sull’unificazione del sistema monetario” del 24 agosto 1862, n. 788, fu dato un definitivo assetto alle emissioni dello Stato italiano, venne emanato il decreto che stabilì la messa fuori corso di tutte le altre monete circolanti nei vari stati pre-unitari entro la fine dell’anno. Si autorizzo l’emissione di tagli in oro da “lire” 100, 50, 20, 10 e 5 (tutti emessi al titolo di 900 millesimi); in argento quelli da “lire” 5, 2, 1 e da “centesimi” 50 e 20; in bronzo i pezzi da “centesimi” 10, 5, 2 e 1. Fra i nominali in argento solo quello da “lire” 5 venne coniato al titolo di 900 millesimi, mentre per gli altri fu stabilito un fino di 835 millesimi. La lega delle monete in bronzo era fissata in 960 millesimi di rame e 40 millesimi di stagno. Il rapporto tra i due metalli nobili oro/argento restava fissato, secondo la tradizione franco-piemontese, in 1 a 15,50.

Il re morì il 9 gennaio del 1878 a Roma. Nella gestione del Regno fu aiutato dal noto Camillo Benso conte di Cavour che fu in grado di terminare quasi interamente il lungo procedimento per l’unificazione territoriale d’Italia.

LA LIRA DI VITTORIO EMANUELE II RE DI SARDEGNA DAL 1848 AL 1861

la legenda al diritto Victorius Emmanuel II D.G. Rex Sard. Cyp. et Hier., battute a Torino e Genova dal 1850 al 1861, incisore G. Ferraris.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA LIRA DI VITTORIO EMANUELE II RE ELETTO DAL 1859 AL 1861

La lira di Vittorio Emanuele Re Eletto, incisore L. Gori; la legenda transitoria di Re Eletto fu sancita dal Dec. del Governo di Toscana n. 233 del 29 settembre 1859, e fu in uso fino al 1861.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La prima moneta commemorativa del Regno d’Italia: le 5 lire Vittorio Emanuele II Re d’Italia emesse dalla zecca fiorentina tra il 21 marzo e il 13 aprile 1861.

 

 

LA LIRA DEL REGMO DI VITTORIO EMANUELE II  - dal 1861 al 1867

1 centesimo - VALORE

materiale: bronzo
contorno: liscio
diametro: 15 mm - peso: 1 g

 

2 centesimi - VALORE

materiale: bronzo
contorno: liscio
diametro: 20 mm - peso: 2 g

 

5 centesimi - VALORE

materiale: bronzo
contorno: liscio
diametro: 25 mm - peso: 5 g

 

10 centesimi  - VALORE

soggetto: valore
materiale: bronzo
contorno: liscio
diametro: 30 mm - peso: 10 g

 

20 CENTESIMI - VALORE

materiale: argento
contorno: liscio
diametro: 16 mm - peso: 1 g

 

50 CENTESIMI - VALORE

materiale: argento
contorno: liscio
diametro: 18 mm - peso: 2,5 g

 

1 LIRA -  VALORE
materiale: argento
contorno: FERT, nodi, rosette
titolo: 835/1000
diametro: 23 mm - peso: 5 g

 

2 LIRE – VALORE

materiale: argento
contorno: FERT, nodi, rosette
titolo: 835/1000
diametro: 27 mm - peso: 10 g

 

 

 

Le monete del Regno di Vittorio Emanuele II  - dal 1861 al 1878

20 centesimi - STEMMA
materiale: ARGENTO
contorno:
diametro:    - peso:
 
50 centesimi - STEMMA
materiale: ARGENTO
 
1 LIRA - STEMMA
materiale: ARGENTO
 
2 LIRE - STEMMA
materiale: ARGENTO
 
5 LIRE - STEMMA
materiale: ARGENTO
Regno d’Italia emesse dal 1861 al 1878, anno della morte del Re, incisore G. Ferraris.
 
5 LIRE - STEMMA
materiale: ORO
 
10 LIRE - STEMMA
materiale: ORO
 
20 LIRE  O MARENGO - STEMMA
materiale: ORO
 
50 LIRE - STEMMA
materiale: ORO
 
100 LIRE - STEMMA
materiale: ORO
 

 

 

 

 

 

 

 

 

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